"eccoci - mormorò tra sé e sé Kal - l'intervista è finita, la visita è passata e il gran giorno è giunto. sono nella Guardia, farò buona guardia". e con la sua nuova divisa sfolgorante si recò nel salone dinanzi a tutti gli alti magistrati e giurò dicendo:
Io Kalimero Petrucci, cadetto della Vidamia di Siena, giuro di servire con onore e lealtà la Chiesa,
di essere al servizio della Guardia Episcopale, dei miei superiori e di Roma.
Accetto e comprendo la supremazia del mio impegno verso l’Altissimo e le Sue Sante Istituzioni in rapporto ai poteri temporali.
Giuro di proteggere la Chiesa, i suoi chierici, i suoi beni e i suoi luoghi di culto.
Giuro di rispettare il Dogma e il Diritto Canonico.
Giuro di servire al mio meglio la causa e gli ideali, vivendo nel rispetto dei Libro delle Virtù.
Per questo giuramento, divento e resterò membro della Guardia Episcopale.
E giuro di essere attivo all’interno della Guardia Provinciale che
integro.
Acriter et Fideliter.